Qualche mese fa ho acquistato questa espansione “potenziata” per il mio vecchio VIC-20 e, lo ammetto, è rapidamente diventata l’unica cartuccia di espansione che uso, infondendo nuova vida nel mio gioiellino a 8bit di casa Commodore. Questo prodotto è sia una espansione di quantità variabile (tramite switch, da 3K a 32K) e un dispositivo SDIEC, cioè che funziona come se fosse un lettore floppy ma che opera sulle moderne schedine SDcard invece che i vecchi dischetti. Puoi facilmente archiviare TUTTO il tuo software per VIC-20 su una singola microSD e puoi perfino usare questa schedina come ponte verso il moderno mondo PC, connesso a Internet.
La cartuccia
Il look and feel della cartuccia è quello classico in stile “Commodore” che ci riporta indietro alle dolci memorie degli anni 80. Non è un prodotto industriale, è stata costruita artigianalmente da un appassionato di retrocomputing. La qualità costruttiva è complessivamente buona, l’involucro della cartuccia è stato evidentemente ottenuto da una stampa 3D ed è comodo per inserire ed estrarre agevolmente la cartuccia dallo slot posteriore del VIC. Le due metà del case della mia cartuccia non chiudevano perfettamente e ho dovuto utilizzare due strisce di nastro adesivo trasparente per rendere il tutto stretto e compatto, ma è sicuramente un difetto di poca importanza. Sul lato superiore, quello che cioè rimane visibile a cartuccia inserita, vediamo una finestrella che ospita i DIP-switch che servono a selezionare quanta memoria vogliamo aggiungere e un utilissimo pulsante di RESET. Gli switch si possono spostare anche a cartuccia collegata e computer acceso. Sul lato sinistro esce un breve cavetto con spinotto DIN per la porta seriale del VIC (la stessa porta che si usa per il drive floppy) questo cavo alimenta e fa funzionare il dispositivo SDIEC che si trova sulla cartuccia. Ci sono infine due LED che ci aiutano a capire che cosa sta facendo l’SDIEC. La nostra SDcard va inserita nello slot posteriore della cartuccia stessa (vedi foto): dal momento che è progettato per una SDcard normale io ho dovuto utilizzare un adattatore per collegare una microSD del tipo normalmente utilizzato per i cellulari.
Gli switch
Un adesivo mostra la funzione dei vari switch, per comporre la configurazione di memoria che ci serve. Le combinazioni più comuni sono:
- BLK1 (block 1) significa +8K
- BLK1+BLK2 significano +16K
- BLK1+BLK2+BLK3 significano + 24K (wow! Mai avuta tutta questa memoria ai tempi…)
- BLK5 è un’area di memoria particolarmente importante perché copre quegli 8K normalmente usati dalle cartucce che al tempo erano in vendita. Settando questo blocco ON si potranno caricare e utilizzare le copie delle ROM delle cartucce più famose. Alcune cartucce sfruttano anche la memoria di BLK3, e anche questa la possiamo gestire facilmente.
- RAM1/2/3 danno la espansione +3K nella parte più bassa della memoria del VIC. Non sono sicuro delle differenze che ci siano tra loro però, li attivo tutti e 3 se mi servono i +3K.
- BLK1+2+3+5 tutti ON daranno +32K che servono ai pochi giochi di produzione più recente, come Popeye sebbene, essendo il 5o blocco di RAM non-contiguo, non si vedrà il conteggio di bytes liberi incrementato di conseguenza durante l’avvio del computer, ma questo è perfettamente normale.
- W/P significa Write Protect e teoricamente questo switch dovrebbe impedire al VIC di poter scrivere sul blocco di memoria 5 simulando così la presenza di una cartuccia ROM, una volta caricata la copia in memoria. Dalle prove fatte a me pare che vada sempre lasciata ON per l’uso generale, quindi dal momento che posso caricarci i dati forse funziona a logica inversa. Di sicuro, se si prova a caricare 32K Popeye e si dimentica di settarla ON, il gioco non funziona, e lo stesso succede per gli altri software 32K.
Gli switch si possono spostare a computer in funzione. Se quindi c’è necessità di modificare la configurazione della memoria basta modificare gli switch, premere RESET e siamo già pronti.
Come gestire i files sulla card
E’ interessante vedere come il vecchio VIC vede e gestisce i files salvati su un supporto moderno come la SDcard. Quella che uso io è una microSD da 4GB formattata con filesystem FAT su un laptop Windows 10, ma mi dicono che funzionano anche card più capienti, nello specifico le 16 GB.
- La cartella principale (root directory) della SD card viene vista come fosse un dischetto. I files vengono visti come di tipo PRG (programma/eseguibile).
- Ogni sottocartella viene vista come un dischetto. Dal momento che il floppy drive 1541 non ha mai supportato le sottocartelle, ti serve un programmino apposito chiamato FB (FileBrowser) per navigare tra le cartelle. Ne parliamo fra un attimo.
- Il dispositivo utilizza i files .d64 files come se fossero dischetti, a patto che venga usato il programma FB. Questo è veramente utile perchè il .d64 è un formato di file popolarissimo sui siti internet e rappresenta un dischetto fisico: La maggioranza dei programmi che trovate in rete arrivano sotto forma o di file .prg o di file .d64 (formato dischetto). Inoltre, ogni file .d64 si può utilizzare per ricostruire un floppy disk fisico da utilizzare in un tradizionale lettore di floppy Commodore o compatibile.
- Meglio non usare le MAIUSCOLE nei nomi file. A causa delle differenze tra PETSCII e ASCII standard se usi le maiuscole queste verranno mostrate sul VIC come simboli grafici. Ecco perché ho sempre cura di usare le minuscole su file e cartelle eventualmente rinominandole sulla SDcard tramite un PC Windows.
Il dispositivo SDIEC si usa esattamente come faresti con un normale floppy drive, e ha il numero device 8. Quindi il comando LOAD”$”,8 e poi LIST ti mostra il contenuto della directory in cui ti trovi. Inoltre, i comandi LOAD,SAVE e OPEN/PRINT# funzioneranno come sempre, eccetto che le operazioni di LOAD e SAVE sono più veloci che su un drive normale.
FB il FileBrowser
Questo programmino è presente in diverse configurazioni e vorrai averlo nella directory principale della tua SDcard, dal momento che ti permette di navigare con facilità l’albero delle cartelle in lungo e in largo, e ti lascia gestire anche i file .d64 come se fossero dischetti che vengono inseriti nel lettore. Ogni volta che entri in una cartella o in un file .d64 il dispositivo (e il VIC) si comporteranno come se fosse stato inserito un dischetto virtuale. Anche se il computer viene resettato, continuerai a vedere il suo contenuto. Solo il programma FB o eventualmente una operazione di spegnimento fisico-power off/on sono in grado di riportare il dispositivo nello stato iniziale in cui cioè legge la cartella root della scheda di memoria. Noterai anche che i nomi file lunghi gestiti da Windows vengono resi qui n modo differente, si leggono correttamente solo i primi 6 caratteri e quelli seguenti vengono codificati con strani caratteri. Quindi meglio dare ai file .d64 nomi corti e concisi se si vogliono riconoscere senza fatica usando il VIC.
Operazioni Speciali
Se si volessero trasferire file presenti sulla SDcard su un floppy fisico, c’è una soluzione semplice.
E’ infatti possibile connettere sia il dispositivo SDIEC che un normale floppy drive simultaneamente. La foto mostra come va fatta la connessione: Ho connesso lo SDIEC al retro del floppy drive il quale, a sua volta, è connesso al VIC. Prima di fare questo, ricorda di modificare il numero di device del floppy drive da 8 a 9 per esempio, in modo che mentre il dispositivo #8 è lo SDIEC (SDcard), mentre il dispositivo #9 è il floppy fisico. Questo set-up permette quindi di caricare programmi dalla SDcard sul VIC e risalvarli poi sul floppy, sebbene il sistema di gran lunga più veloce e comoda per farlo sia quella di collegare il floppy drive a un PC Windows usando una presa USB e uno speciale cavo adattatore chiamato XUM-1541 (ne parleremo in un prossimo post). Ciò che è più notevole è come sia facile ora lavorare su progetto/dischetto VIC-20 partendo da materiale trovato su Internet. Lavorare sull’emulatore è frustrante a causa dei limiti della tastiera del PC che non gestisce tutti i tasti e i caratteri previsti dalla Commodore (caratteri grafici, codici colore e schermo, ecc.). Quindi ecco come si può lavorare ora:
- Usando un laptop e un software gratuito chiamato CBMxfer creo in un attimo un file .d64 file che rappresenta un dischetto vuoto, e ci trasferisco i programmi trovati su Internet per il loro successivo uso o modifica.
- Copio il file .d64 file sulla SDcard inserita sul laptop.
- Scollego la SDcard dal PC Windows e la inserisco nella cartuccia, poi accendo il VIC. Carico FB e con quello apro il mio file .d64 appena creato.
- Ora posso lavorare su questo dischetto virtuale e modificare i programmi in BASIC in modo agevole, dal momento che ho una vera tastiera VIC-20 e utilizzo uno schermo tradzionale.
- Quando ho finito, rimetto la SDcard nel mio PC e condivido il file .d64 file oppure lo apro con l’emulatore WinVICE. Posso anche produrre un floppy tradizionale usando CBMxfer e l’adattatore XUM-1541.
Il meglio di entrambi i mondi!
Conclusioni
La cartuccia VIC-2066 è un dispositivo potente e versatile e sicuramente vale il prezzo che costa (l’ho pagata circa 60 euro), dal momento che fornisce una soluzione estremamente versatile come espansione di memoria e come soluzione di archiviazione permanente sul VIC-20 grazie alla sua velocità, praticità e affidabilità. Dal momento che ogni SDcard si può usare sia sul VIC che su ogni moderno computer, questa cartuccia riempie il vuoto generazionale tra i due sistemi e permette di condividere qualsiasi cosa trasferendo file da un ambiente all’altro.
[Pagina per l’acquisto di un modello simile (quello recensito è introvabile)]